Bollettino Colture Erbacee n°15/2022 del 8.3.22 – LA DIFESA INTEGRATA DEI CEREALI AUTUNNO-VERNINI DALLE INFESTANTI

DISERBANTI/MALERBE/CEREALI AUTUNNO-VERNINI

Le decisioni sul diserbo del frumento e di altri cereali autunno-vernini per ottemperare ai  principi della Difesa Integrata devono essere prese dopo
(A) una valutazione del livello di infestazione (la densità di infestanti può essere tale da non richiedere interventi)
e, qualora sia stata accertata la necessità di intervenire, devono considerare
(B) l’applicazione di alternative non chimiche quali la strigliatura che può dare ottimi risultati, del tutto sostituendo gli interventi chimici.

A) INDIVIDUAZIONE AREE CON POPOLAZIONI SOPRA E SOTTO LA SOGLIA DI DANNO: VALUTAZIONE RISCHIO, MONITORAGGIO

La presenza delle infestanti appare nella media ed è il momento di monitorare l’infestazione in atto per decidere se e come effettuare gli interventi di controllo. La prima cosa da fare è quindi effettuare il monitoraggio degli appezzamenti, per valutare il grado di infestazione quanti-qualitativa presente nei campi di grano e degli altri cereali (orzo ecc.).

La tecnica resta la stessa nel grano, nell’orzo e nei cereali minori. Si deve camminare velocemente di traverso agli appezzamenti con un taccuino in mano registrando le specie rilevate: alla fine di ogni appezzamento si attribuirà un valore ad ogni specie con un giudizio da 1 a 5, con 5 = infestazione molto alta. A sera a tavolino si potrà fare una sintesi della situazione e ciò permetterà di isolare gli appezzamenti con infestazione scarsa (che non sarà necessario diserbare), quelli con infestazione molto alta (su cui sarà necessario intervenire) e quelli intermedi che dovranno essere seguiti con più attenzione. Se l’infestazione è concentrata (es. lungo le scoline, nelle testate) si può considerare di intervenire solo sulla parte infestata; sarebbe un primo passo verso il diserbo di precisione.

Per quanto riguarda i terreni condotti a sodo (agricoltura conservativa), la tecnica di scouting è la stessa. Merita tuttavia ricordare alcune attenzioni specifiche:

  • individuare e segnare sulla mappa la presenza di eventuali macchie di malerbe perennanti (es. Agropyron repens, Equisetum spp., Cirsium arvense), in modo da tenerle sotto controllo ed eventualmente, nei periodi di intercoltura, pur in presenza di cover crop, intervenire in maniera mirata con finalità di bonifica.
  • valutare con attenzione la progressione delle piante perennanti dalle scoline verso il centro dell’appezzamento (es. Tussilago farfara, Arundo donax, Sonchus arvensis). Solitamente alcune malerbe come le autunnali strette (es. Cardamine hirsuta, Galium aparine) ed alcune indifferenti (es. Capsella bursa-pastoris, Stellaria media) nei terreni non lavorati alla fine dell’inverno sono più sviluppate, per cui è in detti terreni che bisogna dare precedenza alle operazioni di monitoraggio e poi di intervento.

B) VALUTAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ DI SOLUZIONI AGRONOMICHE, BIOLOGICHE, FISICHE O COMUNQUE NON CHIMICHE PER SOSTITUIRE IL TRATTAMENTO CHIMICO OVE NECESSARIO INTERVENIRE

Se accertata la necessità di intervenire, può dare buoni, anche ottimi, risultati la sarchiatura meccanica su colture di cereali seminate a file binate o utilizzando un erpice strigliatore.

L’utilizzo dell’erpice strigliatore, soprattutto se combinato con l’adozione della falsa semina autunnale, può ottenere un controllo delle infestanti e livelli produttivi del tutto paragonabili al diserbo chimico, come osservato nelle prove di campo condotte nelle annate 2018 e 2019 presso l’azienda agraria universitaria L. Toniolo di Legnaro (Pd) nell’ambito del progetto europeo IWMPRAISE.

L’avvicendamento con le colture primaverili che consente di ridurre la densità di infestanti rende ancor più efficace tale strategia di controllo.

Dato che l’erpice strigliatore è efficace sulle infestanti piccole e con apparato radicale ridotto, occorre essere tempestivi nel fare questa operazione a fine febbraio- marzo non appena le condizioni meteo e del suolo lo consentano (porre attenzione nei terreni umidi).

AGGIORNAMENTI 2021

Nel corso del 2021 è proseguita l’attività sperimentale per la valutazione del potenziale della strigliatura come alternativa ai diserbanti chimici di sintesi, quando viene superata la soglia di danno. La verifica è avvenuta su più ampie superfici (decine di ettari), in reparti diversi delle aziende pilota ValleVecchia e Sasse Rami.

La prova sperimentale prevedeva il confronto di coppie di appezzamenti omogenei (ciascuno di superficie tra 1 e 1,5 ha), con due tesi sperimentali:
1) intervento con strigliatore;
2) diserbo chimico.
Sono stati rilevati la densità di infestanti e la produzione in granella. I dati su grandi superfici hanno confermato le risultanze delle precedenti sperimentazioni. Una densità di infestanti leggermente superiore negli appezzamenti sottoposti a strigliatura non ha influito sui livelli produttivi (varietà Somtuoso, Rebelde e LG Ayrton), risultati del tutto analoghi tra i due trattamenti allo studio.
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