OP ortofrutticole venete: nel 2020 l’aggregazione continua ad annaspare

Continua la situazione di difficoltà per il mondo dell’aggregazione ortofrutticola in Veneto: dopo un trend di crescita che perdurava dal 2015 e il calo registrato nel 2019, nel 2020 il Valore della Produzione Commercializzato (VPC) è sceso ulteriormente a circa 390 milioni di euro, in calo del -2,6%.

È questo l’aspetto più significativo che emerge dai dati messi a disposizione dalla Regione Veneto (riferiti al 2020) e analizzati dagli esperti dell’Osservatorio Economico Agroalimentare di Veneto Agricoltura, l’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario.

Il risultato negativo va contestualizzato alle difficoltà riscontrare dalle OP in seguito alle chiusure imposte per il contenimento della pandemia da Covid-19. Inoltre, va detto che è l’intero settore nel suo complesso ad attraversare un periodo di criticità, soprattutto il comparto frutticolo, che anche nel 2021 ha sofferto drastici cali produttivi a causa dell’andamento climatico che ha penalizzato le colture. Nel 2021, infatti, il valore della produzione frutticola viene stimato a 130 milioni di euro, un valore quasi dimezzato rispetto al già negativo 2020; il valore generato dal comparto orticolo, caratterizzato da alti e bassi a seconda delle colture, viene stimato a circa 580 milioni di euro (-3%).

Tuttavia, al di là di questo, ci sono elementi per ritenere che lo stato dell’aggregazione ortofrutticola regionale presenti una situazione di difficoltà che trae origine anche da altre motivazioni da monitorare con attenzione.

Da una parte, infatti, è fisiologico e ormai strutturale l’ulteriore calo sia del numero dei soci aggregati alle OP regionali, sceso a 2.150 (–6,6% rispetto all’anno precedente), sia delle superfici investite, che si attestano a circa 11.530 ettari (-1,7%). In particolare, considerato anche le nuove realtà societarie aggregate dalle OP operative in Veneto, è il leggera ripresa la superficie coltivata a frutta (5.580 ettari, +1%), mentre gli investimenti ad ortaggi sono scesi a circa 5.950 ettari (-3,9% rispetto al 2019), in seguito soprattutto ad una forte riduzione delle superfici coltivate in serra (2.300 ha, -10%), mentre quelle coltivate in piena aria sono rimaste invariate a 3.650 ettari.

A causa del pessimo andamento climatico, è in ulteriore diminuzione la quantità di prodotti commercializzati dalle OP, scesa a circa 267.100 tonnellate (-18,6%).

Come detto, il Valore della produzione aggregato dalle OP venete è sceso a 390 milioni di euro e rappresenta una quota pari al 47,1% del valore della produzione regionale complessiva del comparto ortofrutticolo, in calo rispetto al 52,3% del 2019. Considerando che il numero di OP è rimasto invariato (16 quelle autorizzate nel 2020), è diminuito il VPC medio generato da ogni OP, sceso a 24,3 milioni di euro (-8,7%), mentre il valore della produzione mediamente riconosciuto ad ogni singolo socio si è attestato a circa 181.000 euro (+4,3% rispetto al 2019), un valore più che triplicato negli ultimi dieci anni.

Per quanto riguarda i canali di commercializzazione nel 2020, la distribuzione moderna (ipermercati, supermercati,…), costituisce sempre più il principale acquirente della produzione commercializzata dalle OP venete con una quota del 52% pari ad un valore di circa 202,6 milioni di euro (-0,7% rispetto al 2019). Il valore delle vendite all’ingrosso (centrali di acquisto, mercati ortofrutticoli) è in forte diminuzione a 88 milioni di euro (-15,2%) e la quota scende al 22,7% del VPC complessivo. Si conferma in terza posizione tra i canali di sbocco, quello delle esportazioni, il cui valore è sceso a 50,2 milioni di euro (-3,1%) e la cui quota sul totale delle vendite si attesta al 12%. In deciso aumento a 37,3 milioni di euro (+38,4%) le vendite destinate alle imprese di trasformazione, la cui quota sale al 9,7% del totale delle vendite, mentre è in leggera ripresa il valore dei prodotti trasformati dalle stesse OP (5,4 milioni di euro, +6,5%), dopo il crollo subito nel 2019, quando era dimezzato. Insieme alle vendite al dettaglio, anch’esse in crescita a circa 5,7 milioni di euro (-29%), questi due canali rappresentano una quota del 2,8% delle vendite complessive.

I prodotti che contribuiscono maggiormente alla creazione del valore commercializzato sono le lattughe e i funghi che rappresentano circa il 30% della produzione complessiva. Nel dettaglio, il valore delle lattughe è in crescita (70,2 milioni di euro, +51%), mentre il VPC prodotto dai funghi è sceso a 50,5 milioni di euro (-2,6%). In forte riduzione il valore delle insalate (baby leaf, rucola, valeriana), sceso a 21,7 milioni di euro (-55% rispetto all’anno precedente), maggiormente penalizzate dalle chiusure imposte nel 2020 per il contenimento della pandemia di Covid-19. e dalle mele (37,5 milioni di euro, +30%). Tra i principali prodotti, hanno registrato variazioni positive i radicchi (40,8 milioni di euro, +48%), le fragole (17,8 milioni di euro, +7,6%), i meloni (15,8 milioni di euro, +64,6%) e le mele (15 milioni di euro, +4,9%).

Nel 2020 i contributi ricevuti dalle OP sono diminuiti a circa 24,4 milioni di euro (-4,3%), che si sono tradotti in risorse investite riguardanti soprattutto azioni rivolte alla qualità dei prodotti (7,4 milioni di euro) e alla commercializzazione (7 milioni di euro), che hanno tuttavia avuto una riduzione percentuale rispettivamente del -19% e -9%). In calo anche gli investimenti in azioni volte a pianificare la programmazione della produzione (2,8 milioni di euro, -6,7%), mentre sono in continua crescita le risorse utilizzate per azioni ambientali, salite a 4,9 milioni di euro (+31,%).

Per consultare il report completo “Organizzazioni Produttori ortofrutticoli del Veneto: report 2020” clicca qui