IL 2022 E’ STATA UN’ANNATA IN CHIAROSCURO PER IL COMPARTO ITTICO VENETO

Il comparto ittico veneto, dopo un discreto 2021 caratterizzato da diversi punti di rilancio, ha attraversato un periodo di difficoltà, nel quale solo alcuni segmenti sono stati capaci di reagire alla forte tensione inflazionistica mondiale. Alle problematiche internazionali si aggiungono il caro gasolio, il problema delle noci di mare e l’attualissimo granchio blu, che hanno inciso in maniera decisa sulla produttività del comparto.

Nel 2022, in Veneto risultano iscritti 651 pescherecci nel Registro: rispetto all’anno precedente si è registrato un calo nella consistenza della flotta marittima, diminuzione che ha interessato il numero di pescherecci (-0,6%), la stazza (-2,0%) e la potenza motore (-2,1%). Una leggera perdita ha interessato anche il numero di imprese attive nella filiera ittica regionale (3.791 unità nel 2022, circa l’1,5% in meno rispetto al 2021), mentre un andamento positivo ha riguardato gli occupati (8.037 unità lavorative attive nella filiera, +0,3%).

Nel 2022, il volume totale di pesce locale venduto nei sei mercati ittici del Veneto è diminuito (15.498 tonnellate, -18,6% rispetto al 2021), determinando una decrescita del fatturato (41,2 milioni di euro, -3.4%), anche in un quadro generale di aumento dei prezzi medi alla produzione (+18,8% rispetto al 2021). In controtendenza con questo scenario, il segmento dei molluschi bivalve ha fatto registrare una leggera ripresa: i due Consorzi del Veneto hanno incrementato la produzione di vongole e fasolari fino a 2.179 tonnellate (+0,5% rispetto al 2021). Viene anche sottolineata la crescita della produzione proveniente dall’acquacoltura, in particolare dalla venericoltura e dalla mitilicoltura (+18,0% e +6,9% rispettivamente), anche se le prospettive per il 2023 sono alquanto fosche. Infatti, vista l’attuale invasione del granchio blu negli impianti di molluschi del Veneto, che oltre a far incetta di prodotto adulto si ciba avidamente anche delle forme giovanili, mettendo in dubbio la produzione per le prossime annate e in ginocchio gli allevatori. Al contrario, sono in calo le produzioni di pesce dalla piscicoltura (-13,7%). La bilancia commerciale estera vede un lieve declino nell’export di prodotti ittici (-0,5%) e un incremento nelle importazioni (+5,7%).

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