24.09.08 Speleologi o spazzini?



Altro che pozzo dei desideri! Sul fondo delle grotte carsiche del Cansiglio, gli speleologi del C.A.I. Vittorio Veneto hanno trovato di tutto, peccato fossero per lo più rifiuti: pneumatici, filo spinato, lattine e tante bottigliette di vetro e plastica. Uno triste bottino di spazzatura fatto riemergere domenica scorsa dalla cavità carsica del “Bus del Taffarel”, sito prescelto per la consueta giornata di “Puliamo il buio 2008”, l‘iniziativa promossa a livello nazionale da Legambiente e dalla Società Speleologica Italiana a cui ha aderito, come ogni anno, Veneto Agricoltura.

Gli speleologi di Vittorio Veneto e i volenterosi amanti della montagna, imbragati e muniti di paranco, hanno fatto riemergere dalla grotta Taffarel, profonda più di 15 metri, un catalogo impressionante di rifiuti: due grandi pneumatici di carro, un pneumatico di trattore, una ruota di carro completa e una di automobile, una decina di camere d’aria di trattore, filo spinato, oltre a un sacco di lattine in alluminio, uno di bottiglie di vetro e ben quattro di bottiglie di plastica. Ripulire le cavità carsiche ha un’importanza fondamentale per l’ambiente e per la nostra salute: molte di queste grotte infatti sono strategiche per l’approvvigionamento idrico, le cui falde acquifere sono purtroppo sempre più esposte a rischio inquinamento.

Tutelare il patrimonio carsico delle nostre montagne, anche grazie a queste iniziative di sensibilizzazione ambientale, è uno degli obiettivi perseguiti da Veneto Agricoltura che in Cansiglio gestisce la foresta demaniale regionale e ne salvaguardia da anni il delicato equilibrio.

La pulizia della grotta ha impiegato 14 speleologi, di cui 4 nel fondo della cavità, 6 al recupero con il paranco e 4 nel direzionare le corde. I rifiuti riciclabili sono stati poi conferiti nelle apposite campane, mentre gli altri verranno opportunamente smaltiti da Veneto Agricoltura secondo specifiche direttive.

 

 

 

Ufficio Stampa