Novità in arrivo per la politica di Sviluppo rurale


Dopo l’approvazione della proposta di modifica al Reg. CE 1698/2005 sul sostegno allo Sviluppo rurale, si attendono grandi novità in tema di rimborso IVA e risorse alle Regioni

La politica europea di Sviluppo rurale vedrà presto introdotte due importanti novità. Si tratta dell’autorizzazione del rimborso dell’IVA non recuperabile e non rendicontabile per le spese sostenute dalle Regioni e dell’approvazione dell’emendamento che autorizza l’applicazione del disimpegno automatico delle risorse sullo Sviluppo rurale a livello di Stato membro. I nuovi provvedimenti, approvati in Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, sono collegati alla necessità di allineare la legislazione al Trattato di Lisbona e dunque all’opportunità di armonizzare la politica europea per lo Sviluppo rurale all’assetto istituzionale degli Stati membri. Vediamo più in dettaglio il peso dei due provvedimenti.

Rimborso IVA

Con l’autorizzazione del rimborso dell’IVA, finalmente i soggetti pubblici non avranno più difficoltà a reperire le risorse finanziarie necessarie al pagamento dell’imposta ai rispettivi fornitori di beni e servizi. Si tratta dunque di un forte incentivo alla realizzazione degli interventi, che assume un significato ancora più importante in un momento di crisi delle finanze pubbliche e che scongiura il rischio di perdita di risorse comunitarie.

Disimpegno automatico

Il secondo provvedimento riguarda, invece, l’approvazione dell’emendamento che autorizza l’applicazione del disimpegno automatico delle risorse sullo Sviluppo rurale a livello di Stato membro. Anche in questo caso, si tratta di un elemento strategico che aumenta l’efficacia e il valore aggiunto dei fondi comunitari attraverso compensazioni finanziarie tra programmi regionali. Con questo provvedimento, le Regioni in difficoltà non rischieranno, come accaduto in passato, di perdere preziose risorse finanziarie dovendole restituire a Bruxelles.

Prossime tappe dell’iter

L’Aula di Strasburgo dovrebbe ora recepire il provvedimento così come licenziato dalla Commissione Agricoltura. Spetterà poi al Consiglio UE difendere queste disposizioni che garantiscono alle Regioni una maggiore flessibilità ed efficienza nella gestione delle importanti risorse comunitarie sullo sviluppo rurale.