04.03.2016 CHIOGGIA (VE), BOSCO NORDIO: NOVITÀ, L’AVANZATA DEL LECCIO


Si espande con la
“velocità” di un metro ogni 5 anni; uno studio ad hoc ha compreso le dinamiche
di avanzamento del bosco nelle “dune aperte”, habitat prioritario a livello
europeo. “Riserva” dagli anni ’70, Bosco
Nordio è ormai un laboratorio di ricerca. E cresce di oltre 5000 mq.: acquisita
una fascia boscata limitrofa. Biodiversità, gli interventi conservativi e di
manutenzione.

Come si è evoluta negli ultimi 50 anni la RiservaNaturale
Integrale “Bosco Nordio” (Chioggia,
Ve)? Com’è riuscito il leccio,
quercia a lenta crescita, a sostituirsi alla pineta, molto più dinamica? Un recentissimo
studio ne svela ora le dinamiche. In particolare dimostra scientificamente come
il leccio ha sostituito via via la
pineta, colonizzando i prati aperti
e le radure. Per oltre un anno il dott. Giovanni Bombieri, neolaureato dottore magistrale in Scienze Forestali ed
Ambientali all’Università di Padova, affiancatodai tecnici di Veneto Agricoltura che ha in gestione la Riserva, ha studiato 5 radure superstiti prelevando 300
campioni da altrettante piante, al fine di comprendere le dinamiche di
avanzamento del bosco nelle dune aperte. Queste costituiscono un habitat riconosciuto come prioritario a livello europeo, perciò importanti da conservare. I risultati
parlano chiaro: dopo l’istituzione della Riserva,
agli inizi degli anni ’70, il bosco di leccio, non più sottoposto al prelievo
di legna, ha cominciato a espandersi,
inizialmente lentamente e poi sempre più velocemente. La tesi del dott. Bombieri dimostra una “velocità” media
di espansione della lecceta di circa 1 m
ogni 5 anni, ma va detto che nei primi 25 anni l’avanzamento è stato al
massimo di 2 m; ultimamente invece la colonizzazione dei prati è avvenuta a velocità
molto più “forti” (circa 10 m in 5 anni). Grazie a questo studio, il primo che indaga la capacità
del leccio come specie colonizzatrice, si è potuti intervenire con tagli di
intensità corretta riportando la situazione di 5 radure allo stato precedente
il 1970, garantendo in questo modo
la permanenza di specie animali e vegetali altrimenti destinate
a scomparire.

Non tutte qui le novità per Bosco Nordio.

Si è concluso dopo oltre 3 anni dal suo inizio il lungo
iter di acquisizione da parte della Regione
di un terreno adiacente alla Riserva
a Sant’Anna di Chioggia (VE). L’acquisto si è reso necessario in quanto l’area privata,
priva di cure colturali e prossima alla strada statale Romea, si prestava facilmente all’innesco di incendi dovuti al classico mozzicone di
sigaretta (come effettivamente è accaduto nel 2010, quando solo il pronto
intervento e la perizia degli operai di Veneto
Agricoltura hanno scongiurato danni maggiori al bosco).La nuova fascia di terreno, grande poco più di 5 mila mq è occupata da una fitta
boscaglia di robinia, rovo, lecci e grandi pioppi neri.In questi giorni si aperto il cantiere di manutenzione straordinaria che prevede
la raccolta della grande quantità di immondizie
accumulate in anni di abbandono, il taglio
della vegetazione infestante e la
messa in sicurezza di una decina di
grandi piante instabili o con la chioma secca, pericolose per chi transita sulla strada statale. Per eseguire l’intervento è a disposizione un piccolo
budget di 14 mila euro, ma grazie al ricorso alla manodopera operaia della Riserva e a quella prestata da altri Centri
di Veneto Agricoltura, si riuscirà
ad ottimizzare la spesa e a garantire il risultato voluto.