Saldo positivo degli occupati agricoli nel 2019, ma calano le assunzioni

L’occupazione nel settore agricolo in Veneto si inquadra in una realtà regionale in cui si registra, un aumento di 25.165 posizioni di lavoro a livello economico complessivo nel periodo compreso fra 31 dicembre 2018 e 31 dicembre 2019.

I dati analizzati dai tecnici di Veneto Agricoltura, sulla base dei dati resi disponibili da Veneto Lavoro, agenzia della Regione Veneto e  aggiornati al 2019 rappresentano una sostanziale decrescita dopo il risultato positivo maturato nel biennio 2017/2018. A livello settoriale, i servizi presentano il saldo più alto (+13.865 unità), mentre cala il contributo dell’industria (+9.950 unità) e cresce, seppur rimanendo marginale, quello del settore primario (+1.350 posizioni lavorative). L’agricoltura, tuttavia, contribuisce in maniera più rilevante in termini di assunzioni, che nel 2019 sono state circa 78.930 unità, pari al 9,8% del totale, in calo del -3,2% rispetto al 2018, una variazione comunque meno rilevante in termini relativi rispetto agli altri settori dell’economia. Dall’analisi dei dati distinti per fascia di età emerge un incremento maggiore delle assunzioni nella fascia giovani (15-29 anni), in crescita del +6% rispetto all’anno precedente, anche se in termini assoluti è la fascia degli adulti (29-55) a registrare il maggior numero di assunzioni nel settore agricolo (pari a circa 39.100 unità), circa il 50% del totale. A livello provinciale sono soprattutto Verona e Treviso, con delle forti incrementi stagionali nel terzo trimestre, a realizzare la quota maggiore di assunzioni pari a circa la  metà di quelle complessive realizzate nel settore agricolo veneto.

Secondo i dati Istat (Indagine sulle forze lavoro) riguardanti i livelli di occupazione di tipo dipendente ed indipendente in Veneto nel 2019 risultano essere occupati nel settore agricolo 67.436 lavoratori. Pur rappresentando un incremento rispetto alla decrescita vissuta negli ultimi tre anni, rimane tuttavia un valore inferiore di circa 5.000 unità rispetto al dato 2016 e del 27% rispetto all’anno 2000. Tuttavia, nell’ultimo decennio (2009-2019) si registra un aumento degli occupati agricoli nel Veneto pari al 20,5%, superiore al 8,5% nazionale. Le donne hanno conosciuto, in quest’ultimo decennio, una riduzione del -3,6% in Italia e un aumento del +23,3% in Veneto, a fronte di un aumento degli occupati maschi rispettivamente del 13,4% e 19,5%. Distinguendo per posizione professionale, in Veneto il numero di lavoratori indipendenti cresce, a differenza di quanto accade mediamente a livello nazionale (-5,1%) mentre cala il numero di occupati dipendenti. Dopo aver quasi raggiunto una parità fra occupati dipendenti ed occupati indipendenti in Veneto (nel 2016 rispettivamente pari al 44% e al 56%), negli ultimi anni è tornato ad allargarsi il divario tra le due tipologie e nel 2019, gli indipendenti rappresentano una quota del 73,7% del totale degli occupati agricoli, rispetto alla quota del 26,3%,dei dipendenti; si tratta di una caratteristica particolare dell’occupazione agricola veneta rispetto alla realtà nazionale. A livello territoriale, si riprende la provincia di Vicenza (+177,8% degli occupati, trainato soprattutto dall’aumento degli indipendenti); si inverte anche la decrescita degli occupati indipendenti a Rovigo (+35% nel 2019, in un decennio in cui registra un -50,3%), in parte compensata però dalla diminuzione di quelli dipendenti. Nel complesso, Verona e Treviso si confermano comunque le due principali province per numero di occupati, rispettivamente con una quota del 48,8% e del 18% del totale.

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