FIERACAVALLI: RIFLETTORI PUNTATI SUI CAVALLI DEL DELTA

Domani a Verona (ore 12:45), presso lo stand della Regione del Veneto, workshop di Veneto Agricoltura sul progetto di conservazione del Cavallo del Delta, una della quattro razze equine riconosciute nel Veneto e definita a rischio di estinzione. A ValleVecchia di Caorle (Ve) un interessane progetto regionale con al centro una mandria composta da uno stallone e nove fattrici.

Nell’ambito della 124^ edizione di Fieracavalli, la più importante kermesse italiana dedicata al mondo equestre, in corso di svolgimento fino a domenica 6 novembre a Verona, Veneto Agricoltura propone domani, venerdì 4 novembre alle ore 12:45 presso lo stand della Regione del Veneto, un interessante workshop sulla rinaturalizzazione del Cavallo del Delta, una razza autoctona per la quale è in corso, nell’ambito del Programma BIONET, un progetto di conservazione presso l’azienda pilota dimostrativa “ValleVecchia” di Caorle (Ve).

Quello del Cavallo del Delta è sicuramente un progetto importante sia sotto il profilo della biodiversità animale che della rinaturalizzazione ambientale e proprio per questo la Regione del Veneto e Veneto Agricoltura hanno recentemente costituito a ValleVecchia una prima mandria composta da uno stallone e nove fattrici di questa straordinaria razza equina che, assieme alle altre tre riconosciute nel Veneto (CAITPR-Tiro Pesante Rapido, Norico e Maremmano), viene definita “risorsa genetica locale a limitata diffusione e a rischio di estinzione”.

Grazie a questo progetto regionale, appena avviato, nel giro di un anno e mezzo potrebbero arrivare i primi puledri che andranno ad incrementare il branco che così potrà espandersi ulteriormente negli 800 ettari dell’azienda ValleVecchia di Veneto Agricoltura.
I Cavalli del Delta sono giunti negli anni ’70 dalla regione francese della Camargue, un territorio che in parte ricorda l’area di ValleVecchia. Attualmente nel Veneto sono presenti una decina di allevamenti di piccolissime dimensioni (in media due capi per allevamento) che garantiscono la conservazione di questa razza. Le dimensioni della mandria di ValleVecchia fanno quindi capire l’importanza del progetto voluto dalla Regione del Veneto e attuato da Veneto Agricoltura, utile sotto il profilo della conservazione della biodiversità, ma anche sotto l’aspetto turistico, paesaggistico e culturale.