Utilizzo azoto chimico e organico – Atti


Il corretto utilizzo dell’azoto chimico e organico nelle colture agrarie – 24 novembre 2005 – Corte Benedettina- Legnaro – PD

Le decisioni imprenditoriali dell’agricoltore vengono oggi determinate non solo da valutazioni economiche ed agronomiche, ma anche da vincoli e opportunità dovute a problematiche ambientali. L’impatto di queste è peraltro difficilmente valutabile se si pensa che, negli ultimi vent’anni, la superficie agricola utilizzata è costantemente diminuita, ma la produzione agricola, in termini di volume, è aumentata del 5%. Questo aumento di produttività è il frutto di parecchi fattori; in particolare, degli apporti di sostanze nutritive che sono necessarie per raggiungere un rendimento ottimale delle colture agrarie. Oggi, il principale metodo per restituire al suolo le sostanze nutritive asportate dalle coltivazioni e mantenere elevati rendimenti delle colture prevede l’applicazione di concimi minerali affiancata da apporti di letame/liquame animale che restano considerevoli, in particolare nelle regioni a forte densità di bestiame. Tuttavia, il ricorso eccessivo alle sostanze nutritive può rappresentare una minaccia per l’ambiente naturale e, nei casi estremi, per la fertilità del suolo stesso. Questi pericoli possono essere minimizzati se la fertilizzazione è applicata con criteri oggettivi e corredata da pratiche agricole “sostenibili”, come la rotazione delle colture, la semina di colture di copertura del suolo e l’interramento dei resti delle colture precedenti.