Elezioni 2009 del Parlamento europeo


logo elezioni europee Nei giorni scorsi i cittadini europei hanno scelto il Parlamento che li rappresenterà nei prossimi cinque anni. Ha vinto il centro-destra del Partito Popolare Europeo (PPE), che si conferma primo gruppo con un ampio margine su tutti gli altri raggruppamenti. Il Partito Socialista Europeo (PSE) resta al secondo posto, anche se ha guadagnato terreno rispetto alla precedente legislatura. Da registrare una sorpresa “verde” in diversi Stati membri. Con una affluenza pari al 66,5% degli aventi diritto al voto, l’Italia si è confermata tra i Paesi più “europeisti” dell’Unione Europea. Il dato elettorale italiano ha contribuito a far salire il tasso medio di partecipazione europeo che è risultato del 43,3%.

La situazione oggi
I deputati del nuovo Parlamento europeo saranno 736 rispetto ai 785 uscenti. Quindi per avere un quadro del tutto chiaro risulta necessario analizzare le percentuali e non i seggi attribuiti ai singoli gruppi politici. I dati non sono ancora definitivi, e si basano sulla composizione del Parlamento uscente. Dunque non prendono in considerazione eventuali spostamenti di gruppo da parte di alcuni partiti, tranne quelli che l’hanno annunciato esplicitamente prima delle elezioni, come i conservatori britannici, che non sono più considerati come parte del PPE, o come il PD italiano, per il momento non calcolato fra gli scranni socialisti. La composizione definitiva dei gruppi politici sarà confermata solo durante la prima sessione plenaria in programma il prossimo 14 luglio. Per il momento, circa 90 seggi, fra cui quelli del PD italiano, rimangono “non attribuiti”.

I risultati
Il gruppo del PPE esce vittorioso dalle urne, confermandosi il primo gruppo nonostante l’uscita annunciata dei Tories britannici. Da 288 deputati passerebbe a 263 a causa della riduzione dei seggi, ma in percentuale il gruppo raccoglie il 36% del consenso dei cittadini europei.
Il gruppo Socialista scende da 217 a 161 deputati. In termini percentuali il consenso cala dal 27,6% del 2004 al 22%. Il dato potrebbe migliorare se il PD italiano decidesse di aderire al PSE, ma comunque il Partito Socialista perde terreno in tutti i grandi Paesi europei.
L’Alleanza dei Liberal-Democratici, a cui appartiene l’Italia dei valori e da cui uscirà la ex-Margherita, passa da 100 a 80 deputati. In termini percentuali il gruppo rimane più o meno stabile (scende dal 12% all’11%), confermandosi terza forza politica.
Il gruppo dei Verdi è l’unico che cresce nonostante la riduzione complessiva del numero dei deputati: da 43 a 52 parlamentari, crescendo dal 5,5% al 7%. Se i dati saranno confermati, i Verdi diventerebbero il quarto gruppo.
L’Unione per un’Europa delle Nazioni, che perderà la delegazione di Alleanza Nazionale (pronta ad entrare nel PPE con il PDL), passa da 44 a 35 membri. Un leggero calo anche in termini percentuali: con il 4,8% dei consensi diventa la quinta forza del Parlamento europeo.
In calo anche la Sinistra Unitaria che passa da 41 a 33 seggi e scende al 4,5% di consenso, perdendo la delegazione italiana di Rifondazione e dei Comunisti italiani che non hanno superato il quorum.
Indipendenza e Democrazia, il gruppo “euroscettico” del Parlamento uscente, passa da 22 a 19 deputati, ma si attesta stabile al 2,6%.
I 91 seggi restanti (12,4%) restano ancora non attribuiti e potrebbero modificare il quadro politico appena delineato. I deputati infatti potrebbero formare nuove alleanze unirsi alle forze esistenti, o rimanere “non iscritti”. Nel Parlamento uscente ce n’erano 30.

Si possono formare nuovi gruppi?
A partire da questa legislatura, le regole per formare un nuovo gruppo politico al parlamento saranno più dure. Infatti, serviranno almeno 25 deputati che provengano da almeno sette Paesi diversi. Il che significa, per esempio, che se i conservatori britannici vogliono creare un nuovo raggruppamento, devono trovare eurodeputati affini in almeno sei Paesi europei. La stessa cosa vale per il PD italiano. L’unico gruppo esistente che non rispetta i nuovi criteri è quello di Indipendenza e Democrazia: per sopravvivere dovrà trovare almeno sei nuovi aderenti da due Paesi diversi.

Cosa succede adesso?
Nelle prossime due settimane, deputati vecchi e nuovi prenderanno possesso del loro ufficio a Bruxelles e inizieranno a familiarizzare con l’Istituzione. A partire dal 29 giugno, ci saranno due settimane di riunioni dei diversi gruppi politici che stabiliranno al loro interno incarichi e candidature. Il 14 luglio si terrà la prima assemblea plenaria a Strasburgo. Primo importante punto all’ordine del giorno sarà l’elezione del nuovo Presidente del parlamento.

 
Per maggiori informazioni: http://www.elections2009-results.eu/it/new_parliament_it.html