Allevatori preoccupati per il progetto di ridefinizione di “zona svantaggiata”


Sta suscitando forti preoccupazioni, soprattutto negli imprenditori zootecnici europei, l’annunciata revisione dei criteri che classificano le zone svantaggiate UE

La produzione animale è particolarmente importante per le “zone svantaggiate” dell’Unione Europea poiché mantiene l’occupazione e l’economia locale. Tuttavia, l’UE sta discutendo in merito alla ridefinizione dei criteri di classificazione di “zone svantaggiata” che, se confermati, determineranno per molti produttori la perdita del proprio status di imprenditore attivo, appunto, in zona riconosciuta come svantaggiata. Tutto questo senza motivazioni adeguate e giustificate, che rischiano di spazzare via la produzione animale (e quella di altri settori) da numerose regioni prevalentemente rurali dell’UE. Si tratta, dunque, di una prospettiva assolutamente inaccettabile e per questo osteggiata dalle organizzazioni agricole europee che sollecitano la Commissione a ripensare la propria strategia.

Zootecnia UE in difficoltà

Come se non bastasse, l’UE deve affrontare una nuova crisi provocata dalla siccità, tanto che in alcuni Stati membri molti allevatori si trovano in carenza di foraggio per il bestiame. L’UE sta seguendo attentamente la situazione, assicurando agli agricoltori il supporto necessario. Va però ricordatio il recente sostegno del Commissario Dacian Ciolos a favore del pagamento anticipato dell’80% del premio alla vacca nutrice e dei pagamenti diretti entro il 16 ottobre per contribuire a compensare gli agricoltori colpiti dalla crisi.

Un gruppo di lavoro ad hoc

Per tutti questi motivi, la Commissione europea ha istituito un gruppo di lavoro incaricato di esaminare le problematiche cui è sottoposto in questo momento il settore europeo delle carni bovine, non ultime quelle relative l’aumento dei costi dei fattori di produzione e la contrazione dei margini percepiti dagli agricoltori.