07.11.2011 Biogas: boom di impianti in Veneto

 

In Italia la produzione di biogas da biomasse agricole continua ad alimentare un forte interesse da parte delle aziende agro-zootecniche, in crisi si redditività per quanto riguarda il ritorno economico dell’allevamento e quindi alla ricerca di fonti diversificate di reddito.

Come è noto gli impianti di taglia non superiore a 1 MWe, beneficiano di un’incentivazione omnicomprensiva di 0,28 euro/kWh per l’energia elettrica immessa in rete, mentre gli impianti di potenza elettrica installata superiore a 1 MWe usufruiscono del coefficiente moltiplicatore 1,8 per i certificati verdi, a patto che le matrici utilizzate derivino da una filiera agricola corta o da contratti di filiera.

La condizione incentivante, voluta dal legislatore, rappresenta quindi una grande opportunità imprenditoriale, perché significa produrre energia elettrica rinnovabile in ambito agro-zootecnico introitando tutto il valore aggiunto della filiera produttiva, avendo la certezza della vendita integrale di tutta la produzione a un unico acquirente ad un prezzo garantito per un periodo già prestabilito e che risulta più lungo del ritorno dell’investimento.

Non può sorprendere quindi che negli ultimi due anni la crescita degli impianti a biogas in Italia si muova a due cifre percentuali. Secondo un recente monitoraggio del CRPA l’incremento del numero di impianti in Italia è stato superiore al 90% tra la fine del 2009 e la metà del 2011, raggiungendo la consistente cifra di oltre 520 impianti tra quelli già operativi e quelli in costruzione. All’impennata nel numero degli impianti è collegata una crescita ancora maggiore della potenza installata, che viene stimata pari a circa 380 MWe, con un incremento di quasi 4 volte rispetto alla potenza disponibile a fine 2009. Tale sviluppo anche di potenza è dovuto principalmente alla convenienza della taglia dell’impianto, che si ha quando questa è prossima ad 1 MWe, in modo da rientrare nella tariffa onnicomprensiva di 0,28 euro al kWh per l’energia elettrica immessa in rete.

I contributi maggiore alla crescita sono venuti dalle 4 Regioni a più forte tradizione zootecnica (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna).

Soffermandoci ad analizzare la situazione nella nostra regione (fonte dati: Regione Veneto) si può subito evidenziare il forte sviluppo di questa forma di produzione energetica che, nell’arco di pochi anni, è diventata significativa anche con l’utilizzo di biomassa di origine agricola. Il numero di impianti ormai in funzione (giugno 2011), che si basano su l’utilizzo di biomassa prodotta in ambito agricolo (reflui zootecnici, produzione vegetale dedicata o sottoprodotti agricoli) sono ormai 44 e per altri 28 è prevista la piena operatività entro il 2012. Solo un paio di anni fa (giugno 2009) gli impianti autorizzati si fermavano a 28.

Se prendiamo invece in considerazione il numero di istruttorie di autorizzazione aperte a fine giugno 2011, il conteggio arriva a 91 impianti. Per cui è prevedibile che in paio d’anni il Veneto potrebbe avere un centinaio di impianti a biogas funzionanti a biomassa di origine agricola, per un totale di potenza elettrica nominale pari a 85-90 MWe.

La maggior parte degli impianti autorizzati o in istruttoria utilizzano un miscuglio di reflui zootecnici, principalmente di origine bovina (55%), e di biomassa vegetale (mais, triticale, orzo, ecc.) sia di produzione interna all’azienda che acquisita dall’esterno. Un buon numero di impianti autorizzati ed in istruttoria impiegano esclusivamente biomassa vegetale (23%), si tratta di impianti pensati per la sola produzione di energia elettrica. Circa il 7% degli impianti si basano su reflui suini, mentre i rimanti adoperano combinazioni di reflui bovini, suini, cunicoli e pollina.

La distribuzione provinciale degli impianti privilegia la provincia di Venezia (30%), a seguire vengono Padova (23%), Verona (19%) e Rovigo (17%), mentre risultano ancora marginali le altre province, in particolare Vicenza e Belluno con zero impianti.

 

Numero istanze presentate in Regione Veneto

 

doppia