15.10.09 Posizione del Consiglio e della Commissione europea sulla crisi del latte


latteConsiglio Agricolo

Venti Stati membri dell’UE chiedono un ulteriore aiuto di almeno 300 milioni di euro per i produttori di latte
Riuniti in modo informale a Vienna, i venti Ministri europei dell’Agricoltura, che si battono per ottenere una regolazione europea dei mercati, hanno chiesto lo sblocco a favore dei produttori di una dotazione supplementare di 300 milioni di euro da prelevare dal bilancio comunitario del 2010. Il club dei 20 (Francia, Germania, Spagna, Austria, Belgio, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Romania, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia, Italia e Polonia), che rappresenta il 95% del latte prodotto in Europa, rimprovera alla Commissione di non di aver fatto abbastanza per risolvere la crisi dei produttori di latte. In Austria, il gruppo di Paesi ha definito le posizioni a proposito “di un contributo comune” in previsione del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura in programma il prossimo 19 ottobre a Lussemburgo. Non serve ricordare che la crisi del mercato caseario europeo è profonda, tanto da mettere i produttori in una situazione di emergenza senza precedenti.

Le richieste dei 20 Ministri
Oltre all’aiuto supplementare di 300 milioni di euro, che permetterebbe ai produttori di superare la difficile situazione, i 20 Ministri europei chiedono che siano adottate una serie di misure immediate per stabilizzare concretamente e rapidamente il comparto. Vediamole in sintesi:
– ristabilire l’equilibrio dei mercati: autorizzare gli stoccaggi pubblici e privati tutto l’anno ed allargarli ad altri prodotti, in particolare il formaggio;

definire una politica di stoccaggio in funzione del livello dei prezzi (per non perturbare la ripresa del mercato); rafforzare, con un aumento degli aiuti europei, la distribuzione di prodotti lattiero-caseari nelle scuole, allargando l’insieme dei prodotti eleggibili e delle strutture beneficiarie come le università;
– promuovere i prodotti lattiero-caseari grazie ad una migliore informazione dei consumatori (etichettatura dell’origine dei prodotti, etichettatura dei sostituti caseari);
– sostenere l’esportazione di prodotti determinati (burro, latte in polvere, formaggi) verso alcuni Paesi terzi; riattivare l’aiuto all’incorporazione di latte scremato e di latte scremato in polvere nell’alimentazione animale, che è stato temporaneamente sospeso.
– modificare l’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) Unico: per autorizzare la Commissione ad adottare misure di emergenza nel settore del latte, come accade per altri settori; per dare il più rapidamente possibile ai produttori i mezzi adeguati per organizzarsi meglio ed incoraggiare una relazione contrattuale giusta ed equilibrata tra produttori, trasformatori e distributori, offrendo loro la visibilità di cui hanno bisogno.


Commissione europea
L’Esecutivo ha presentato le sue proposte per sostenere il comparto europeo in crisi
La Commissione europea ha proposto l’introduzione di due modifiche alla normativa che disciplina il settore lattiero-caseario. Innanzitutto si propone che il comparto sia in futuro tutelato da una clausola di emergenza, che già esiste in altri settori agricoli, clausola che consentirebbe una reazione più rapida in caso di turbativa del mercato. In secondo luogo, per gli anni di quota 2009/2010 e 2010/2011, le modifiche apportate al funzionamento dei regimi di riscatto delle quote da parte degli Stati membri garantiranno che le quote riscattate, conservate nella riserva nazionale, non siano più considerate come facenti parte della quota nazionale al momento di decidere se si debba riscuotere un prelievo supplementare sulle eccedenze. Se viene imposto il prelievo supplementare, la parte corrispondente alla quota riscattata può essere utilizzata dagli Stati membri per ristrutturare il settore.