01.03.2017 CAMBIAMENTI CLIMATICI: SI’ ALLA RIDUZIONE DELLE QUOTE DI EMISSIONI DI CARBONIO


L’Europarlamento ha approvato la
riduzione delle quote di emissione di gas serra disponibili sul mercato del
carbonio dell’UE (ETS). Obiettivo: riallineare la politica climatica europea
con l’accordo di Parigi.

Gli europarlamentari hanno sostenuto
la proposta della Commissione europea di ridurre ogni anno del 2,2% il numero
di “crediti di carbonio” (quote di emissione) da mettere all’asta.
Allo stesso tempo, intendono raddoppiare la capacità della riserva
stabilizzatrice del mercato per il 2019 di assorbire l’eccesso di quote sul
mercato. In sostanza, è stata approvata la proposta della Commissione di
accrescere il cosiddetto “fattore di riduzione lineare” – la
riduzione annuale di crediti da mettere all’asta per ottenere una riduzione
delle emissioni di carbonio – del 2,2%, invece dell’attuale 1,7%. Il Parlamento
europeo vuole inoltre che tale fattore resti sotto osservazione per aumentarlo
al 2,4% dal 2024. Dunque, si intende raddoppiare la capacità della riserva
stabilizzatrice del mercato di assorbire l’eccesso di crediti disponibili. Ciò
consentirebbe di assorbire fino al 24% di crediti in eccesso venduti all’asta
ogni anno, per i primi quattro anni. Dal 1° gennaio 2021 si punta a ritirare
800 milioni di quote immesse nella riserva stabilizzatrice del mercato.

Istituzione di due fondi – Dalla vendita all’asta delle quote ETS saranno istituiti e finanziati due
fondi. Il primo, di ammodernamento, consentirà di aggiornare i sistemi
energetici degli Stati Membri e un secondo, di innovazione, fornirà un sostegno
finanziario per le energie rinnovabili, la cattura e lo stoccaggio del carbonio
e per progetti di innovazione a basso tenore di carbonio. L’Europarlamento ha
proposto, inoltre, un “fondo per una transizione equa”, per mettere
in comune i ricavi dell’asta allo scopo di promuovere la formazione e la
rilocalizzazione della manodopera colpita dalla transizione dei posti di lavoro
in un’economia “decarbonata”. I deputati avvieranno ora i negoziati con la
Presidenza Maltese del Consiglio al fine di raggiungere un accordo sul disegno
di legge, che ritornerà poi al Parlamento per la sua approvazione finale.